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Musica Popolare - MANDOLINO SICILIANO

Musiche di Mario Rizzo
Arrangiamenti e rielaborazioni di Mario Rizzo
Registrazione, mixaggio e mastering: Sergio Camelia
Interpreti:
Mario Rizzo (Mandolino, mandola, bouzouki)
Sergio Camelia (Chitarra)
Melo Spinella (Batteria)

Copertina di Samuel Savoca
  1. Vitti na crozza - Tradizionale
  2. Battiti d’amore (Valzer lento)
  3. Mi vogghiu marità - Tradizionale
  4. Agrillina (Scotìs)
  5. Amuri amuri - Tradizionale
  6. Primi amori (Polka)
  7. Mi votu e mi rivotu - Tradizionale
  8. Tarantella dell’emigrante
  9. E vui durmiti ancora Calì – Formisano
  10. Blu tango (Tango)
  11. Si maritau Rosa - Tradizionale
  12. Ciuri ciuri - Tradizionale
  13. Marcetta a due (Marcetta)
    Note di Natale
  14. Tenerezze Mario Rizzo
  15. Notte di stelle Mario Rizzo
  16. Dormi Bambino Mario Rizzo
Le espressioni musicali hanno un ruolo determinante nei processi identitari personali e sociali: raccontano del singolo e della sua storia, ma anche della collettività e delle sue vicende. É un alludere a fatti, pensieri, accadimenti, sentimenti, emozioni, divenire di cose che vengono sintetizzati e rievocati da suoni, impasti timbrici, modi particolari di “toccare” lo strumento, criteri peculiari di interpretare e reinventare la pulsazione ritmica.

Ciò è più tangibile quando a fare da sfondo sono le musiche di tradizione orale nelle quali identità e trasformazioni culturali hanno sempre trovato un luogo privilegiato e nelle quali confluiscono significati, dinamiche, modi di concepire e percepire la vita. In una affascinante alchimia, pezzi della storia di un popolo o di un gruppo sociale unitario vengono riepilogati, armonizzati e poi restituiti al singolo, che fa da attore e spettatore in forme vocali e strumentali plasmate da eventi, sistemi e strutture sociali. Ogni singola espressione musicale - sia essa un canto di lavoro, un inno al Santo o una musica da ballo - racconta e compendia il passato, delucida il presente e il suo divenire.

La tradizione siciliana ha dato vita a forme di espressività che hanno assolto per secoli funzioni specifiche in molteplici occasioni che hanno fatto da cornice come, ad esempio, riti paraliturgici e attività lavorative. Il più delle volte, proprio per il venir meno di queste occasioni, le strutture musicali tradizionali si sono lentamente estinte, pur rimanendo vive nella memoria. D’altro canto, alcune forme musicali hanno seguito un proprio percorso, a volte parallelo, a volte di intreccio, in altri casi addirittura di completa estraneità rispetto ai repertori musicali della tradizione. Questi brani, per ragioni non sempre accertabili, hanno acquisito i connotati di identificazione culturale, imponendosi all’attenzione e, in alcuni casi, sovrapponendosi pure – a volte occultandole - alle espressioni più genuine della musica tradizionale.

In “MANDOLINO SICILIANO - Le più belle melodie di Sicilia” - Ed. Overplay - Messina, Mario Rizzo ha schiettamente voluto tradurre la complessità di questi fenomeni con una raccolta di brani nei quali è insita la ricerca di costruzioni musicali raffinate a partire dalla musica tradizionale “pura”, dando spazio anche a forme ridondanti, figlie di ciclici processi di stilizzazione, che sono divenute simbolo di identità culturale, fino a compendiare, agli occhi dell’ascoltatore d’oltralpe, non solo il “Made in Sicily”, ma lo stesso “Made in Italy” .

Mario Rizzo ha “ricamato” soluzioni compositive inedite su un canovaccio tratto sia dalle espressioni musicali locali che dalle forme canonizzate, sublimandole in ogni caso ad evocazioni, in una scrittura per soli strumenti che commemora la presenza della voce, pur nella sua assenza.

L’organico strumentale costituito prevalentemente da strumenti a corda propone testi intrisi di sicilianità, quasi sussurrando le parole, siano esse tradizionali o d’autore; il tutto ci riporta comunque ai contesti del ballo popolare e alla tradizione delle botteghe artigiane che in Sicilia furono fucina di importanti saperi musicali, oltre che luogo di perpetuazione di competenze tecnico- esecutive. Gli abbellimenti delle melodie, i contracanti concepiti alla maniera antica, la stessa modalità con cui nei vari brani vengono suonati i cordofoni celebrano una memoria storica e culturale, trasfigurandola e rendendola attuale con l’aggiunta di nuovi amalgami di sonorità.

Negli ultimi tre brani l’ordito polifonico ci regala atmosfere delicate che evocano la tradizione dei suoni antichi della natività, nei quali la fede popolare siciliana aveva, e in parte ha ancora oggi, una delle sue più vitali epifanie.
Maria Grazia Magazzù - Etnomusicologa




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